venerdì 24 maggio 2013

Sono incazzato nero...

Stamane sono incazzato nero! La melma in cui il mondo, e in particolare l'Italia, sono immersi provoca in me, alternativamente (ma non credo di essere il solo), un senso di rassegnazione ma anche un  indistinto desiderio di rivolta. Tutti sanno che così  non si può continuare, tutti sanno che questa società va profondamente modificata, ma la Politica non ha nè la forza nè la voglia e forse nemmeno la capacità di assumersi la responsabilità di un cambiamento che porti a un radicale ridimensionamento del potere finanziario, unico vero padrone del mondo. Mi sono quindi ricordato di uno strepitoso film del 1976 (!), Quinto Potere di Sydney Lumet, in cui entrambi questi aspetti, la descrizione della società in cui viviamo (ed eravamo nel 1976, ma non è cambiato nulla, anzi) e la voglia di rivolta dei cittadini, trovano una sublime espressione in due monologhi che vi propongo. 
Nel primo, il Presidente di un'emittente televisiva invita Howard Beale (uno straordinario Peter Finch), divo della sua emittente, predicatore  un pò pazzoide e di stampo anarchico-rivoluzionario, ad attenuare i toni delle sue predicazioni. Gli spiega come "funziona" il mondo e come sia pertanto inutile la sua protesta, vista l'enormità del potere finanziario che egli vuole combattere.
Nel secondo, assolutamente indimenticabile, Howard Beale incita la gente a uscire dalla case e a manifestare la propria rabbia urlando "Sono incazzato nero e tutto questo non l'accetterò più". Da vedere assolutamente e, mi raccomando, al termine affacciatevi anche voi alla finestra e urlate: "Sono incazzato nerooooooooo........"





2 commenti:

Unknown ha detto...

...purtroppo oggi molta gente sta rivolgendo la stessa rabbia non contro chi lo meriterebbe ma contro sé stessa...

Sergio ha detto...

Anch'io fino ad oggi ero incazzato, per la verità più che incazzato mi sentivo depresso. Non potevo capacitarmi che una gran parte del Paese, nonostante lo squallore di quanto sin qui accaduto, rimanesse ancora suggestionata e affascinata dalle prodezze del nostro caimano. Oggi però' la mia situazione e' cambiata. Dai risultati delle elezioni a Roma ho visto che piu' di qualcuno ha saputo indirizzare la propria rabbia in positivo e invece di lasciarsi andare a gesti inconsulti verso se stessi e/o vittime innocenti ha saputo indicare un'alternativa credibile all'attuale crisi. Scegliere a sindaco una persona come Marino che, lontano dagli apparati del suo partito (PD) ha svolto la sua campagna elettorale in modo sobrio ma fattivo, visitando quartieri e parlando con la gente per rilevarne le esigenze, e' stato il modo migliore di sfogare la propria rabbia, di rispondere al marciume che ha investito la politica e di conseguenza il nostro Paese. Basta con personaggi come Alemanno che in questi anni, guidando una giunta caratterizzata da scandali di ogni tipo, ha fatto del nostro Comune terra di conquista, e basta con i vecchi personaggi della sinistra che in questi ultimi vent'anni non hanno saputo opporsi a tanto squallore rifugiandosi nei privilegi della propria casta. Basta anche con la volgare e grossolana denuncia espressa da Grillo, incapace d'incidere realmente sui meccanismi di governo.
Da oggi, meno incazzato e più sereno, sento ancora di più l'obbligo morale di fare la mia parte, opponendo la ragione alla stupida arroganza e reagendo alle menzogne con la forza delle verità. Sarò un illuso ma vedo la luce in fondo al tunnel!