giovedì 30 maggio 2013

Sono ancora 5 le stelle del Movimento di Grillo?



L'esito delle ultime elezioni amministrative merita qualche commento. Il dato politico più rilevante è dato dal sorprendente flop del M5S che, pur avendo raddoppiato la sua rappresentanza rispetto alle amministrative precedenti, non solo non ha mandato nessuno ai ballottaggi, ma ha dimezzato i voti rispetto alle recenti politiche.  
Quali sono state le reazioni del M5S a questo esito? Essenzialmente due. Marcello De Vito, candidato a Sindaco di Roma (dove si svolgevano le elezioni numericamente più importanti), ha affermato che gran parte dell'insuccesso va spiegato con il fatto che i media hanno sostanzialmente ignorato il Movimento durante la campagna elettorale.

Grillo, con il consueto stile colorito che usa e che troppo spesso sconfina nella violenza verbale, ci ha invece spiegato che  “sono stati commessi errori, ma è l’ Italia peggiore (quella che “tiene famiglia”) che ha votato i partiti tradizionali”, partiti che invece sono ormai da considerare morti. Apprendiamo quindi che l’Italia buona è costituita dal 12% degli italiani (la percentuale registrata dal M5S) e che la restante (purtroppo la stragrande maggioranza) è fatta di, come dire, gentaglia?
L'affermazione del candidato Sindaco ha davvero dello stupefacente. Ma come, dopo aver sempre snobbato i mass media italiani e accusandoli di ogni misfatto, adesso vi lamentate che non vi abbiano  dato spazio adeguato nella campagna elettorale? E in ogni caso spiegatemi come mai nella stessa identica situazione (cioè di chiusura totale da parte del M5S nei confronti di stampa e TV italiane) pochi mesi fa il Movimento abbia comunque riportato lo strepitoso successo che sappiamo (più del 25% dei voti) diventando il primo partito.
L'affermazione di Grillo è altrettanto stupefacente. Innanzitutto ammette solo vagamente di aver commesso errori senza dire quali e poi praticamente insulta l'elettorato che in quanto "tiene famiglia" vota ancora la vecchia partitocrazia. Ma come mai molti di quelli che "tengono famiglia” avevano votato pochi mesi fa per il Movimento e adesso no? C'è qualcosa che non quadra no?
Non sarebbe meglio fare una sana critica sugli innumerevoli errori compiuti in questi mesi, pur in presenza di condizioni estremamente favorevoli? E vediamoli allora questi errori.
1) Comportamento del M5S durante il tentativo Bersani di formare un Governo. Chi ha votato per il Movimento credo si aspettasse un uso costruttivo della consistente rappresentanza parlamentare e non un rifiuto aprioristico verso tutto e tutti, per di più con la puzza sotto il naso e con la paura di essere “contagiati” dalla vecchia partitocrazia. Sarà anche vero che Bersani  abbia chiesto loro solo i voti per varare un governo di minoranza, ma perché allora non condizionare strettamente il sì alla fiducia all’attuazione di un  pacchetto di iniziative legislative di comune interesse (ce ne erano diverse nelle due piattaforme), per poi mettere alla prova Bersani al quale  sarebbe stata immediatamente ritirata la fiducia se solo non avesse rispettato i patti? Credo che un simile comportamento avrebbe rafforzato molto il Movimento accreditandolo come forza responsabile di governo e nello stesso tempo lo avrebbe favorito nelle eventuali elezioni anticipate. Ma non è stato così. Perché?
Con il suo comportamento Grillo ha solo favorito la nascita del Governo delle “larghe intese” che non credo sia stato molto gradito da gran parte dei suoi elettori. Così si gioca allo sfascio!
Con la sua teoria “non si collabora con questa partitocrazia”, Grillo si è cacciato in un vicolo cieco. Vuole il potere da solo. A parte che una ipotesi del genere fa venire i brividi,  il raggiungimento di questo obiettivo non sarà più così facile anche perché con le prossime modifiche legislative avremo quanto meno un nuovo “porcellum” elettorale che - grazie alle sollecitazioni svolte in tal senso  dalla  Corte Costituzionale - avrà sicuramente una soglia minima (si parla del 40%) per potere accedere al premio di maggioranza, soglia che il Movimento mi sembra difficile possa raggiungere, specie alla luce di questo risultato nelle amministrative che dà tanto il senso di un’onda lunga ormai in via di inesorabile accorciamento.
2) E’’ stata mandata in Parlamento una vera e propria Armata Brancaleone fatta di gente dalle incerte competenze,  traballante sul piano culturale e in molti casi estremamente arrogante che crede di essere portatrice dell’unico verbo possibile in politica. Basti, per tutti, ricordare quella insopportabile Roberta Lombardi che, oltre a dare manifestazioni di ignoranza costituzionale e non, ha dimostrato un’arroganza ineguagliabile. Non mi pare che la politica di apparire “duri e puri” (ma la vicenda delle diarie lascia molti dubbi in proposito…) abbia incontrato il favore degli italiani. Si può, anzi si deve essere duri specie in questo momento politico, ma lo si può essere anche con modi diversi. Si dirà che anche negli altri partiti non si brilla per competenza e capacità, il tasso di ignoranza è molto elevato ecc. D’accordo. Ma da un movimento che si candida a rivoluzionare (addirittura da solo) il sistema ci aspettiamo, anzi pretendiamo, una maggiore attenzione nella scelta dei candidati, di cui Grillo per primo non conosce nulla né potrebbe.
3) Strategia della comunicazione. La chiusura totale nei confronti dell’opinione pubblica attuata con l’ostracismo a giornali e TV, se poteva andare bene (ed è andata bene) fino al momento delle elezioni politiche, non va più bene adesso che i circa 150 eletti del Movimento si trovano in Parlamento (la parola viene da parlare, dibattere, ricordiamolo). E’ estremamente penoso osservare queste persone che cercano di smarcarsi dai giornalisti che li inseguono per strappare loro qualche dichiarazione, e vederli  fuggire spaventati per la paura di dire qualcosa che possa non essere condivisa dal “capo”. Memorabile resta la c.d. “conferenza stampa” in cui non veniva consentito ai giornalisti di porre domande (veramente un modo bizzarro di concepire le conferenze-stampa). E del resto Grillo chiama i suoi eletti meri “portavoce” del movimento, il che significa che devono essere soltanto dei megafoni acritici delle linee decise “fuori” dal Parlamento dalla Premiata Ditta Grillo-Casaleggio. E’ inutile dire che il rango di portavoce è contrario all’art. 67 della  Costituzione che prevede che “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”. Egli  rappresenta quindi il Paese e non Grillo e Casaleggio. Ma le sanno queste cose? Evidentemente la lettura della Costituzione in aula (ricordate la protesta?) non è servita a nulla. Infine leggo oggi che per quanto riguarda la comunicazione,  Grillo comincerà presto  a fare corsi di tv ai suoi a 15 per volta per insegnare loro a come districarsi e guardarsi dalle “mille” trappole che tendono i talk-show . Ridicolo.
4) La mancanza di una qualche forma di strutturazione sul territorio rende ingestibile il rapporto tra elettori e Movimento. La teoria che il futuro della politica è tutto nel web è una balla colossale e per giunta pericolosa. Prima di tutto perché è impensabile che problemi complessi come quelli che coinvolgono una nazione che è l’ottava potenza industriale del mondo possano  essere risolti con un click. Non esiste nessuna nazione al mondo governata in questo modo. Tutt’al più il web può essere utilizzato per attività consultive (referendum ecc.) ma non decisionali. Il secondo motivo  risiede  nell’ancora elevatissimo tasso di analfabetizzazione informatica della popolazione italiana. Basti pensare che i candidati del M5S sono stati designati, a quel che si sa, da circa  19 mila (!) votanti. E direi che si vede anche, guardandoli  e ascoltandoli. Il terzo motivo è rappresentato dai grandi rischi che presenta una votazione via internet in termini di veridicità e affidabilità dei risultati, argomento questo su cui sussistono enormi perplessità. Che garanzie offre la piattaforma informatica di Casaleggio e, in generale, qualsiasi piattaforma del genere che fosse gestita da un privato senza alcuna forma di controllo pubblico? Il presunto attacco degli “hacker” che portò al rifacimento delle “quirinarie” fu davvero un attacco o c’era qualcosa che non garbava sui risultati? Sono tutti interrogativi questi che incidono sulla genuinità democratica della teoria”grilliana”.
5) E’ ammissibile che la comunicazione  tra il “capo” che sta fuori del Parlamento e i suoi eletti debba avvenire tramite telefono o in occasione di apposite cene organizzate in qualche fiaschetteria frascatana? E’ l’unico esempio di un organismo politico che ha il capo “altrove” e in aula deve essere gestito da personaggi come la Lombardi e Crimi. E a questo aggiungiamo anche la rotazione trimestrale dei capigruppo e il casino sarà (ed è) totale. Mah!
6) Gestione più che autoritaria del Movimento, vogliamo parlarne? Dal punto di vista socio-politico il Movimento è un partito proprietario (guarda caso come quello Berlusconiano) posseduto dalla coppia Grillo-Casaleggio che detengono il “marchio” (che bruttissima parola questa in politica…). Altro aspetto che accomuna Grillo a Berlusconi è l’idiosincrasia al dibattito reale, l’allergia al contraddittorio. Assistiamo solo a monologhi torrentizi, per quanto suggestivi e molto spesso divertenti data la natura di show-man di Grillo,  in cui non c’è nessuno spazio per la critica. E chi dissente è fuori dal Movimento. Quel processo intentato dal Movimento contro un dissidente, trasmesso in streaming, mi ha dato davvero i brividi…Scene da socialismo reale…
Questi sono alcuni degli errori (ma posso anche sbagliarmi) che credo siano stati commessi dal M5S.
Chiudo qui,chiedendomi. Se fossi stato un iscritto al Movimento (per il quale nonostante tutto ho una qualche simpatia) avrei potuto dire tutte queste cose liberamente o mi sarei trovato processato in streaming ed espulso all’istante? Voi che dite?

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