giovedì 16 maggio 2013

Cattivi pensieri




Uhm...vi sarà certamente capitato di assistere  in TV a qualche partita di calcio estero. Ci sono per caso differenze con quelle italiane? Dunque vediamo...
Gli arbitri sono tecnicamente di gran lunga  migliori dei nostri. Credo che la nostra classe arbitrale  abbia dato quest'anno  il peggio di sè, tali e tanti sono stati gli errori compiuti per pochezza tecnica (molti)  ma, soprattutto, in mala fede  (moltissimi).
In Europa, i giocatori  non si buttano continuamente a terra magari per bloccare l'inizio dell'azione avversaria (la c.d. ripartenza), mentre da noi si assiste quasi sempre a oscene pantomime.


Ma la cosa più intollerabile è senza dubbio il confronto tra quello che succede in area di rigore all'estero e qui da noi. Certamente anche lì ci si spinge, si cerca di mettere in difficoltà  l'avversario, ma è nulla al confronto dei nostri difensori che praticano la caccia all'uomo in ogni modo e con qualsiasi scorrettezza, mentre l'arbitro sta quasi sempre a guardare o al massimo fa finta di rimproverare qualcuno. A norma di regolamento, credo che in ogni azione in area di rigore ci sarebbero da decretare almeno un paio di rigori per volta,.
Ormai lo "spread" tra noi e l'Europa è alto anche nel calcio...mah!


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Il calcio - grazie (o a causa purtroppo) - della TV è ormai puro spettacolo. E quindi i calciatori - essendo in campo gli attori principali - assumono atteggiamenti e look "spettacolari", almeno secondo loro.
 Abbiamo quindi - oltre alle magistrali "interpretazioni" in area di rigore (dove  è molto difficile trovare un attaccante capace di restare in piedi) o in qualsiasi altra parte del campo dove, al minimo tocco dell'avversario, i calciatori si rotolano a terra come fossero quasi in fin di vita, salvo poi a rialzarsi pochi secondi dopo, a seguito dello schizzo di qualche goccia del magico spray. Ma l'aspetto più spettacolare è ormai dato da qualche tempo a questa parte da quelle incredibili capigliature in cui i barbieri -  immagino profumatamente pagati - si inventano, con la connivenza dei giocatori,  criniere bi/tricolori, fatte a scalino,  impreziosite (si fa per dire) da effetti punk, con l'apporto di rasoiate alla dove capita, ecc. ecc..
E' vero che ci si abitua a tutto, e quindi ormai queste cose fanno parte del paesaggio calcistico, ma chi conserva ancora un pò di buon gusto non può non restare inorridito dinanzi a tanto disprezzo estetico e a tanta malagrazia. I soldi - che pure nell'ambiente sono tantissimi -  non possono certo modificare lo sfigato coattume che questa "moda" rappresenta. Coatti sono e coatti restano, anche se circondati da leggiadre veline.


Eh si, perchè in quasi tutte le epoche (pensiamo, ad esempio, alle zazzere beatlesiane o ai capelli lunghi dei figli dei fiori), l'acconciatura esprimeva anche un ideale, un modo di vivere, era in sintonia con il "nuovo" che andava emergendo nella società: insomma faceva cultura. Ma questi cosa esprimono? Cosa dicono? Dove vanno? Mah!




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