Ieri Beppe Grillo, ritornando al recente
flop alle elezioni amministrative, evitando accuratamente ancora una volta
qualsiasi autocritica, si è rivolto agli elettori affermando: "Non potete
credere che io, con l'aiuto di una srl e con un pugno di ragazzi in Parlamento,
possa combattere da solo contro la partitocrazia, la massoneria, il sistema
bancario, la Bce,
la criminalità organizzata, contro tutti i media. Senza di voi, vinceranno
loro".
Stavolta non ha imprecato contro gli
italiani che “tengono famiglia”, ma ha cambiato i toni con parole che suscitano
perfino tenerezza. Grillo continua a non domandarsi come mai in tre mesi abbia
dilapidato una notevole parte del patrimonio di voti che aveva accumulato e come mai, pur in presenza di un’astensionismo record, che avrebbe dovuto favorirlo canalizzando sul suo Movimento la rabbia ormai incontenibile degli elettori, abbia perso clamorosamente ancora voti. E’ davvero inquietante come quest’uomo, bravissimo nel mobilitare le folle ai suoi comizi, ma pessimo nella gestione politica della sua forza, dia crescenti e preoccupanti segni di insofferenza democratica. Non ha capito che quello che resta nella mente degli elettori dell’azione da lui svolta in questi mesi sono stati nell’ordine:
dilapidato una notevole parte del patrimonio di voti che aveva accumulato e come mai, pur in presenza di un’astensionismo record, che avrebbe dovuto favorirlo canalizzando sul suo Movimento la rabbia ormai incontenibile degli elettori, abbia perso clamorosamente ancora voti. E’ davvero inquietante come quest’uomo, bravissimo nel mobilitare le folle ai suoi comizi, ma pessimo nella gestione politica della sua forza, dia crescenti e preoccupanti segni di insofferenza democratica. Non ha capito che quello che resta nella mente degli elettori dell’azione da lui svolta in questi mesi sono stati nell’ordine:
- La rinuncia a qualsiasi dialogo con il PD per cercare un’intesa che desse un minimo di risposte concrete alle esigenze che gli elettori avevano manifestato accordandogli la fiducia. Ciò ha determinato indirettamente la nascita del governo di “larghe intese” e la rinascita di Berlusconi
- La gestione autoritaria di Grillo, che oltre all’uso di un linguaggio estremamente violento che accomuna tutti in un unico calderone, mostra una concezione della democrazia a dir poco discutibile.
- La grottesca vicenda delle diarie
- L’altrettanto grottesca ossessione per i mass-media italiani (nessuna intervista, nessuna presenza ai talk-show, continui attacchi a tutta la stampa, tipici di certi regimi autoritari)
- L’avvento di personaggi come la Lombardi che certo non hanno fatto bene all’immagine del movimento
- Processi ed espulsioni (che fanno davvero venire i brividi) nei confronti di chi tentava minimamente di dissentire da certe scelte.
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