venerdì 14 giugno 2013

Colte al volo



Hanno detto:


BCE: “Italia tra i paesi virtuosi. Continuate nella politica del rigore…”

Non si sa se ridere o piangere di fronte ad affermazioni come questa. Un paese che sta morendo per la distruzione del tessuto industriale, per la drammatica situazione dell’occupazione, per l'inaudita pressione fiscale, ormai non più tollerabile, viene invitato a continuare nella politica del rigore, se vuole restare “virtuoso”. Siamo virtuosi perchè siamo riusciti a rientrare nel famigerato rapporto deficit/PIL portandolo al 3%, limite invalicabile richiesto dall'Europa. Ma Lor Signori lo sanno che dietro questo 3% ci sono diecine di migliaia di aziende distrutte, milioni di lavoratori in cassa integrazione, milioni di precari e milioni di giovani che non hanno nessuna prospettiva di lavoro? Lor Signori forse non sanno che di virtù si può anche morire. NON abbiamo bisogno (noi e gli altri Stati diversi dalla Germania e dei suoi satelliti) di un’Europa che pensa solo in termini di parametri e indici finanziari, riducendo le persone a puri numeri di bilancio. Abbiamo bisogno di un’altra Europa che dia speranza alla sua gente. Abbiamo bisogno, ad esempio, se vogliamo avere speranze per il futuro, che da questo maledetto parametro siano escluse assolutamente le spese per investimento, unico modo per rilanciare i paesi in difficoltà. In caso contrario, è solo questione di tempo. Addio Italia, addio Europa. Quando è troppo, è troppo.

 

Flavio Zanonato, Ministro dello sviluppo

“Non si possono andare a dire cose impossibili. In questo momento soldi non ce ne sono. Aumento dell’IVA al 22% inevitabile" 

Fabrizio Saccomanni (Ministro dell’Economia)

“L’IMU è un'imposta che se dovesse essere eliminata comporterebbe un onere di finanziamento di 4 miliardi l'anno che, se si aggiungono ai 4 miliardi per l'Iva, fanno ipotizzare la necessità di interventi di tipo compensativo di estrema severità che al momento attuale non sono rinvenibili
La situazione mostra dei segni che non sono precisamente incoraggianti, c'è un quadro peggiore, non solo una decrescita ancora seria, ma anche dati negativi per quanto riguardano il gettito delle imposte e anche dell'Iva".

Scusate un momento. Pensavamo che i tecnici al governo ci fossero per elaborare soluzioni a problemi complessi. Che soldi ce ne fossero pochi, lo sapevamo tutti. Era chiaro che gli scienziati governativi dovevano impegnarsi da subito a trovare risorse tra i mille sprechi che si annidano nella spesa pubblica. Almeno Monti ci aveva provato con la (peraltro molto timida) spending review. Questi, il problema nemmeno se lo pongono. E un brivido corre per la schiena quando il ministro Saccomanni parla di “necessità di interventi di tipo compensativo di estrema severità che al momento attuale non sono rinvenibili” . A cosa potrà riferirsi il Ministro? Tentiamo di indovinare? Ma sì, a nuove tasse ovviamente. E il bello è che un economista serio come Saccomanni afferma inoltre impassibilmente che le previsioni per i prossimi mesi prospettano dati negativi tra l’altro per il gettito dell’IVA. Quindi aumentiamola, così lo Stato incasserà ancora meno. Pazzesco!!!

Ma lo vogliono capire che, di fronte a una situazione straordinariamente drammatica, bisogna prendere provvedimenti eccezionali? E se anche, per ipotesi assurda, il taglio degli sprechi non fosse sufficiente, perché non  pensare al taglio dell’acquisto dei costosissimi aerei F25, strada che altri Paesi (Canada, Olanda) stanno percorrendo, anche perché pare che questi aerei presentino gravi problemi di sicurezza. O, per esempio, perché non pensare a ritirare le nostre truppe dalle varie parti del mondo (Afghanistan, Libano ecc.) che ci costano un bel pò di miliardi l’anno.

Certo, ci sono anche accordi internazionali da rispettare (altri paesi se ne sono comunque fregati e sono andati via lo stesso…), ma di fronte alla sopravvivenza può l’Italia permettersi spese militari di questo tipo?

Infine perchè non  cassare una volta per tutte quell'opera inutile e costosissima che si chiama Ponte sullo Stretto di Messina? E con i costi della politica come è finita? Pare che nessuno se ne interessi. Anzi ci hanno preso in giro con la legge  sul  finanziamento pubblico dei partiti, che, secondo quanto strombazza il Presidente del Consiglio pubblico in ogni occasione,  sarebbe stato eliminato. E cosa è allora un finanziamento che destina l'8 per mille delle entrate dello Stato ai partiti? Non è pubblico per caso o non ci ho proprio capito nulla? 

Ovviamente le possibili iniziative sopra indicate non risolverebbero certo il problema di fondo, ma - oltre a rendere disponibili alcuni miliardi di risorse - costituirebbero anche un bel segnale per il Paese. Si darebbe finalmente il senso di una reale presa di coscienza della gravità della situazione.

E invece i nostri scienziati governativi, lungi dal pensare da subito a come reperire risorse,  si sono gingillati per due mesi con la procedura per le riforme istituzionali (che ha partorito un meccanismo faraonico che solo l’Italia poteva concepire…una commissione di 25, anzi no 35, anzi no 42 saggi e un comitato biparlamentare di  40 membri (almeno per ora, ma saliranno di sicuro…) che in SOLI diciotto mesi dovrebbe presentare un progetto di riforma costituzionale. Boh. Ovviamente si è pensato bene di includere dentro anche la riforma elettorale che invece era la prima cosa che andava modificata. Così non appena il “cainano” riterrà opportuno staccare la spina, torneremo a votare con il “porcellum”…


 

Fabrizio Saccomani (Ministro dell’Economia)

“Ridurre la spesa pubblica è possibile, specialmente nel settore della sanità”



Oh, finalmente! Bella scoperta. E che ha fatto il Ministro in questi mesi per ridurre le spese sanitarie, visto che si avvicinavano due tremende scadenze che richiedevano risorse come l’IMU e l’IVA? Pare nulla. E vogliamo scommettere che il Ministro - come del resto tutti i suoi predecessori – lungi dall’ incidere pesantemente sui faraonici sprechi che si annidano nella sanità - pensa invece all’introduzione di nuovi ticket e alla riduzione delle prestazioni sanitarie per i cittadini? 
E poichè la strada sarà sicuramente questa, voglio rivolgere un’accorata preghiera al Ministro: eviti almeno  di ridurre – come ha fatto indegnamente il Governo Monti – i fondi destinati alle famiglie dei disabili. Misure che colpiscono le fasce meno fortunate della popolazione non hanno nulla a che vedere col rigore, ma sono solo una vigliaccata. Ci risparmi almeno questa ignominia per favore, Signor Ministro. E se vuole distinguersi ancora dal Governo Monti - che ha operato tagli infami anche nel settore della ricerca scientifica che certamente non incidevano in maniera significativa sul rispetto del totem del rapporto deficit/PIL al quale siamo ormai impiccati -  cerchi anche di trovare un po’ di risorse per stimolare questo settore in un Paese che, come anche recenti notizie di stampa ci hanno informato, ha straordinarie menti scientifiche. E’ incredibile che in un bilancio di statale di circa mille miliardi di euro non si riesca a racimolare fondi per un settore strategico per lo sviluppo dell’Italia, che non ha altre risorse che il proprio talento. Grazie.

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