sabato 20 luglio 2013

Fatti nostri - Non ne posso più...



Confesso che di questi tempi  mi è proprio difficile parlare di politica. La pesante coltre di miasmi mefitici, stesa, con il concorso  dell'uomo del Colle,  dal governo delle "larghe intese" sul dibattito politico induce sempre più all' "astensionismo", non solo dal voto, ma perfino dal parlar di politica. La nausea è il senso che provo al solo pensare alla cosiddetta politica italiana. Ma, facendo uno sforzo su me stesso, sento comunque il bisogno di dire qualcosa: sono troppi i  "fatti, "i non fatti" e "i misfatti" accaduti  in queste ultime settimane.

Cominciamo dai "non fatti"
-  Nessuna decisione è stata ancora presa in merito  a IMU  e IVA, ma solo rinvii.
- Nessuna decisione sulla modifica della legge elettorale - che era la prima cosa da fare - e che  è stata invece ricompresa nel calderone delle c.d. modifiche istituzionali che dovrebbero essere rassegnate quanto prima (i tempi previsti sono infatti SOLO di 18 mesi e nel frattempo il Governo potrebbe anche essere caduto e torneremmo così a votare col porcellum).
- Non è stato abolito il finanziamento pubblico: è stata solo presentata una legge truffa che lascerà quasi del tutto immutato, e che, forse per la vergogna, non è ancora in fase approvazione del Parlamento.  Non è stato dato nemmeno un piccolo segnale di reale cambiamento in materia, rinunciando alla rata di luglio del finanziamento vigente. Tutti zitti sotto coperta a incassare il maltolto, ad eccezione del solo M5S che ha rinunciato a ogni finanziamento pubblico.
- Nulla è stato fatto in tema di riduzione dei costi della politica. Anzi, qualche giorno fa "lor signori"   hanno        approvato un emendamento che consente ai sindaci di mantenere il doppio incarico in Parlamento.
- Nulla è stato fatto (nè si farà) per incidere sugli enormi sprechi della spesa pubblica. Quindi presto,    se si  vuole fare qualcosa di concreto per l'economia, avremo nuove tasse magari eufemisticamente   mascherate da parole come ristrutturazione, rimodulazione, ridisegno ecc. ecc.
- Quasi nulla è stato fatto per  un effettivo rilancio dell'economia, essendo quel decreto c.d. "del fare"    emanato dal Governo,  poco più che un pannicello caldo che non produrrà significativi effetti sulla disoccupazione specie   giovanile.
- In compenso abbiamo un Ministro per lo sviluppo economico, tale Zanonato, che non perde occasione per spargere pessimismo a un Paese già pessimista di suo, senza proporre alcunchè nonostante che  attraverso il suo Ministero passino (meglio dire passerebbero) tutte le questioni più delicate dell'economia. Di pensare a un piano industriale che rifondi e rilanci il nostro Paese che sta già morendo, non c'è nemmeno l'ombra.
I "fatti" si riducono a ben poca cosa:
- il rifinanziamento della cassa integrazione guadagni, senza peraltro porre le premesse per un          cambiamento del sistema degli ammortizzatori sociali ormai indispensabile.
- l'orrendo disegno di legge sulla cosiddetta abolizione del finanziamento pubblico dei partiti (decorrenza 2017, ricordiamolo) che è una solenne presa in giro in quanto, secondo "lor signori" eliminando il finanziamento diretto come ora e mettendolo invece a carico  del 2 per mille derivante dal gettito delle dichiarazioni di reddito, sparirebbe il carattere pubblico dei fondi destinati ai partiti. Come se i soldi del 2 per mille non fossero soldi pubblici. Una vera mascalzonata. Eppure Letta non perde occasione per autocompiacersi della bravata.
- il decreto "del fare" che fa poco e nulla e su cui ho espresso sopra il mio pensiero.
 La non-azione governativa viene scandita dallo  stile di Letta (nipote), democristiano purosangue senza avere peraltro le qualità dei migliori dorotei,  che sopisce tutti  i problemi, con tono monocorde e per niente autorevole,  stendendo chili di vaselina sulle ormai ridotte capacità di sopportazione degli italiani.
D'altro canto, Berlusconi - nonostante i suoi problemi giudiziari o forse a causa di questi - continua a essere il dominus del governo e continua ad accreditarsi come statista superiore alle questioni personali (sic!).
Del PD si sono ormai perse le tracce, preso com'è dalle sue faide interne che mirano tra l'altro a "far fuori" Renzi, che - come i sondaggi attestano - forse sarebbe l'unica carta da giocare alle prossime elezioni. Ma proprio per questo, temo che il PD sceglierà qualcun altro andando incontro all'ennesima sconfitta o, secondo la terminologia bersaniana, a un'altra "non vittoria".
I "misfatti".
- Per fortuna c'è la Lega che ci "rallegra". Ormai estinta come soggetto politico, per sopravvivere fa ricorso      all'unica arma che le è rimasta e che forse è stata sempre il nucleo centrale della sua ideologia: il razzismo   sfrenato.
- La Ministra Kyenge (alla quale va tutta la mia solidarietà) viene continuamente fatta oggetto di attacchi personali vergognosi. A quelli di Borghezio, che con la sua "bestiale" dialettica ci ha umiliato in Europa  e a quelli dei numerosi amministratori locali che mostrano i muscoli insultando la Kyenge in modo orrendo, si è aggiunto ora il miserabile insulto di Calderoli (grande uomo delle istituzioni, autore tra l'altro del memorabile "porcellum" che tanti guai ci ha provocato), senza che ovviamente abbia avuto la sensibilità di dimettersi dalla carica di Vice Presidente del Senato. Figurarsi se in Italia si lascia una poltrona in nome della dignità. Tranquilli comunque, sono gli ultimi fuochi della Lega.
- Il  caso "kazako". Qui siamo davvero al sublime kafkiano. Una indecente operazione di espulsione di moglie e figlia di 6 anni di un dissidente/ricercato  viene sostanzialmente condotta sul nostro territorio da esponenti kazaki (l'ambasciatore in primis), con la nostra polizia ai loro ordini. A parte alcuni particolari incredibili, come i ben 50 agenti impiegati per espellere due donne (che il dissidente/ricercato non fosse con loro, lo sapevano già...), ci sono state violazioni di ogni tipo, menzogne, un ruolo incerto della magistratura inquirente, ma sopratutto è emerso un altro Ministro a sua insaputa, il Ministro  dell' Interno Alfano, che ha fatto il pesce in barile scaricando le responsabilità dell'operazione su alcuni funzionari e dirigenti del Ministero e affermando di non essere stato informato della cosa.
Tesi del tutto incredibile alla luce anche delle dichiarazioni rilasciate dai medesimi funzionari che hanno affermato di avere informato il Ministro (a sua insaputa) passo passo della vicenda. Una figura davvero ignominiosa; e quand'anche fosse stato vero che non era stato informato, avremmo a capo di uno dei Ministeri più importanti  un personaggio di assoluta inadeguatezza al ruolo. In entrambi i casi le dimissioni erano dovute.
Invece, la tesi di Alfano  è stata avallata (con enfasi ed entusiasmo addirittura sospetti) dal Presidente del Consiglio e supportata con notevole aggressività da Sua Maestà Napolitano, nonchè sostenuta dal PD ad eccezione di qualche parlamentare che sarà presto espulso (Grillo docet...). E così la mozione di sfiducia individuale presentata da SEL e M5S è stata respinta a larghissima maggioranza. Insomma sull'altare delle "larghe intese" si è consumata una vicenda che ci ha portato all'ennesima figuraccia internazionale e all'ennesima sconfortante constatazione della nullità di certi (troppi) politici.
Ma qual'era il movente reale di questa indecente operazione?  Semplice. Il presidente kazako, sostanzialmente un dittatore  notoriamente non rispettoso dei diritti umani,  aveva chiesto al carissimo amico Berlusconi  il favore di "rapire" le due donne e mandarle in Kazakistan, al fine di avere un'arma di ricatto nei confronti del dissidente/ricercato  e costringerlo a rientrare nel suo paese. L'impresa non poteva che essere coronata da successo visto che all'interno c'era Alfano....
E così vissero tutti felici e contenti.

2 commenti:

sergio ha detto...

Tutto vero! Giudizi del tutto condivisibili!
Ma bisogna ricordare che questa situazione non è certo frutto di malasorte né tantomeno colpa della tanto odiata Merkel.
La gran parte di questi personaggi politici, di governo o di opposizione, sono stati selezionati dalle forze politiche votate dagli italiani e questo schifo di governo delle larghe intese rappresenta il frutto, avvelenato ma obbligato, della composizione parlamentare uscita dalle urne.
Quindi si può tranquillamente dire: chi è causa del suo mal pianga sé stesso!

Anonimo ha detto...

Anch'io sono talmente nauseato che faccio fatica, in questi giorni, a parlare di politica e di quello che sta - o, se preferite, non sta - accadendo. Ce l'ho con tutti, questa volta anche più con il PD, che si sta scavando la fossa, con Napolitano nel ruolo di becchino.
La vicenda dell'espulsione della moglie e della figlia del dissidente kazako merita, tuttavia, un ulteriore commento, al quale non mi posso sottrarre.
L'operazione compiuta sotto la regia dei kazaki è sconcertante; è altrettanto sconcertante che il Governo e quasi tutto il Parlamento abbia fatto finta di credere alle fandonie raccontate alle Camere dal ministro Alfano, che non so se sia meglio definire miserevole o miserabile; ma ancora più sconcertante è l'acceso e serioso didattito che si è sviluppato, non sulle mistificazioni propinate, senza vergogna, all'opinione pubblica, bensì sulle conseguenti ricadute in termini di responsabilità. Ho letto articoli di stampa e seguito in televisione diversi talk show in cui politici e giornalisti - di destra, di centro e di sinistra - hanno espresso preoccupazione per un Paese in mano alla burocrazia (il che, in parte, è vero, ma non certo in questo caso) e ai funzionari pubblici, che fanno quello che vogliono, in barba all'autorità politica. Ho sentito il redivivo Liguori, che ogni tanto ricompare sulla scena per vomitare qualche scemenza, inveire contro gli apparati ministeriali che comandano senza averne titolo ed esclamare: " Se questi funzionari vogliono governare ( riferendosi, immagino, al povero Procaccini), si facciano eleggere dal popolo!".
Tutti, quindi, contro la famigerata burocrazia, che normalmente si connota per il fatto di avere più potere che responsabilità (proprio perchè "coperta" dall'autorità politica), laddove tutti coloro che hanno preso parte all'operazione non hanno esercitato alcun potere (pendendo dalle labbra dei kazaki e di chi li ha "raccomandati", rimasto accuratamente dietro le quinte),ma si sono visti addossare tutte le responsabilità.
Povero Paese nelle mani di questa gentaglia, inetta, arrogante e spietatamente cinica.
Il capo gruppo del M5S al Senato,pur non essndo un estimatore di Craxi, ne ha ricordato, per comparazione, la dignitosa fermezza con cui si oppose agli alleati americani su una questione riguardante la base militare di Sigonella.
Craxi non è mai stato nelle mie grazie, così come la classe politica dell'epoca, pur riconoscendone, oggi, la diversa statura rispetto a quella attuale.
Forse, il confronto fra le due vicende ci aiuta a capire meglio come è ridotto il nostro Paese. Nella tanto vituperata Prima Repubblica, abbiamo mostrato i muscoli nientemeno che agli americani; nella Seconda, ai kazaki abbiamo mostrato le chiappe.